SETTE DOLORI
La Confraternita “Maria SS. Addolorata”, già denominata dei “Sette Dolori”, fu fondata il 13 agosto del 1746 dal Sac. Gaspare Rallo e da un gruppo di fedeli laici ed aveva la sua sede nella chiesa di “S. Giovanni di Rodi” .
Nell’ottobre del 1750, essendo cresciuto notevolmente il numero dei soci, la Confraternita, con il permesso da parte del Senato di Marsala, si trasferì nella vicina chiesa della “Madonna del Fulmine”.
Il 23 aprile del 1753 il Priore Generale dell’Ordine dei Servi della Beata Vergine Maria dei Sette Dolori Fra Giovanni Pietro Fancelli, per accrescere maggiormente la devozione alla Madre dei Sette Dolori, concesse al Correttore (Direttore Spirituale) la facoltà di imporre l’abito del terz’ordine agli iscritti nella Confraternita, canonicamente eretta nella chiesa di S. Maria del Fulmine della città di Lilibeo o Marsala della Diocesi di Mazara, come risulta dal documento conservativo in archivio.
Nella nuova sede, la Confraternita si arricchì di nuovi soci raggiungendo punte altissime mai registrate prima, per cui, durante il rettorato del Sac. Giovanni Tommaso Morana (1770), si avvertì l’esigenza di ampliare la chiesa divenuta angusta, anche per l’aumentata partecipazione di fedeli alle sacre funzioni.
La pianta rettangolare fu trasformata in circolare e l’ingresso fu trasferito sulla piazzetta chiamata dell’Addolorata. L’esecuzione dei
lavori fu affidata al capomastro Pietro Russo e i lavori, come attesta la lapide posta sul prospetto, durarono dal 1786 al 1790. In quell’anno la chiesa veniva aperta al culto e, per la devozione alimentata dai confrati della Congregazione e dallo zelo del Rettore Sac. Giovanni Tommaso Morana verso la Madre dei Dolori, essa fu intitolata a “Maria Addolorata”.
L’opera non era del tutto completa, mancava un’immagine dell’Addolorata, che esprimesse più intensamente il suo dolore rispetto alla statua esistente. La Confraternita affidò l’incarico ad un sottufficiale in servizio presso il vicino quartiere militare, abile nello scolpire il legno. Il militare, di cui si ignora in nome, scolpì il volto, le mani e i piedi in legno di cipresso, mentre il Sac.
Donato ne completò l’opera con la pittura, realizzando la tunica e il manto in cartapesta. Alla fine dell’800 si sentì l’esigenza di proteggere la preziosa statua con un manto di seta ricamato in oro. Quel Simulacro innamorò tutti, commosse tutta la cittadinanza, in quanto esprimeva abbastanza bene il bene il dolore di una Madre che aveva perduto il suo diletto figlio.
Grazie allo zelo mariano dei Sacerdoti, che si sono susseguiti fino ad oggi, dei Confrati e delle Consorelle della Confraternita il culto verso l’Addolorata è divenuto straordinariamente sempre più imponente nella nostra città.
La chiesa, elevata a Santuario il 15 settembre 1997 dal Vescovo Mons. Emanuele Catarinicchia, tutti i giorni, in modo particolare il venerdì, ed in tempo di Quaresima, durante la Settimana Santa ed il 15 settembre, festa liturgica dell’Addolorata, è meta di continui pellegrinaggi.
Tutte le manifestazioni in onore di Maria SS. Addolorata ogni anno culminano nella tradizionale Processione del Venerdì Santo, organizzata dalla Confraternita.
Il Simulacro dell’Addolorata con il Cristo Morto, dopo la funzione della Passione del Signore, che dal 1994 si celebra nella Chiesa Madre, viene portato in processione per le vie della città accompagnato dal Clero, dalle autorità civili e militari, dalle Confraternite e da una moltitudine di fedeli.
Di questa processione, che è meno spettacolare delle altre, ma è la più sentita, come dimostra il grandissimo numero di fedeli che vi prendono parte, non si conosce quando abbia avuto inizio nella nostra città.
La più antica attestazione, come riferisce Giovanni Alagna, risale al 20 marzo 1828, quando il Dipartimento di polizia della Reale Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale in Sicilia accorda il permesso al Canonico Michele Sala e al Priore della Congregazione dei Servi di Maria SS. Addolorata, di tenere una processione nella città di Marsala il successivo 4 aprile, giorno del Venerdì Santo.
La Confraternita dal 20 Novembre 2000 è iscritta alla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.
